Salute cardiovascolare

La neuropatia periferica nel diabetico di tipo 2

19 Dicembre 2018

La neuropatia periferica nel diabetico di tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 è la forma diabetica più diffusa e tipica dell’età matura. Può essere caratterizzata da una produzione di insulina ridotta da parte delle cellule beta del pancreas (deficit di secrezione dell’insulina), oppure da una ridotta capacità di utilizzo dell’insulina da parte delle cellule dell’organismo (insulino-resistenza). Il risultato è l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia).
Se non adeguatamente trattato, il diabete mellito di tipo 2 porta a delle complicanze e la neuropatia periferica è una di queste. L’esercizio fisico può agire positivamente nella neuropatia periferica?

Diabete mellito di tipo 2 e neuropatia periferica

La neuropatia periferica diabetica è una complicanza tardiva che può svilupparsi nei soggetti con diabete mellito di tipo 2, assieme a retinopatia e nefropatia. La polineuropatia sensitivo-motoria è la forma più comune e consiste nella perdita progressiva delle sensibilità tattile, dolorifica, termica, vibratile e di posizione. I rischi legati alla Neuropatia Periferica Diabetica possono essere anche gravi. Ad esempio, il soggetto diabetico può non accorgersi di essersi ferito.
Un’altra conseguenza della Neuropatia Periferica Diabetica è l’alterazione della sensibilità e della propriocezione, con associata compromissione dell’equilibrio. L’aumento del tempo di reazione ad uno stimolo esterno rende il sistema di controllo posturale deficitario. In oltre, la Neuropatia Periferica Diabetica comporta una riduzione della potenza muscolare nell’articolazione della caviglia, che porta il soggetto a compensare alla mancanza favorendo la strategia dell’anca per il mantenimento della postura. A causa della riduzione di sensibilità, propriocezione e forza, anche la deambulazione ne risente, divenendo più difficoltosa, instabile e lenta, soprattutto se condotta su superfici irregolari. Tutto ciò si traduce in un aumento del rischio di caduta, con associata riduzione della qualità di vita.

Il ruolo dell’esercizio fisico nella neuropatia periferica

L’esercizio fisico nel diabete di tipo 2 gioca un ruolo importante per contrastare gli effetti degenerativi. Molto spesso, si va a preferire l’allenamento aerobico per agire sul calo ponderale e sull’insulino-resistenza, entrambe sensibili a questo tipo di attività. Ma quali altri tipi di attività possono agire sui fattori di rischio nel soggetto con diabete di tipo 2? Una revisione sistematica della letteratura pubblicata nel 2017 ha analizzato diversi protocolli di allenamento in soggetti diabetici con Neuropatia Periferica Diabetica.
Esercizi di rinforzo della muscolatura degli arti inferiori sono fortemente raccomandati ed efficaci già dopo 6 settimane di allenamento. L’obiettivo è quello di aumentare la resistenza allo sforzo e la potenza della muscolatura deficitaria (caviglia), per migliorare i pattern di movimento necessari per il controllo posturale.
L’allenamento aerobico prolungato nel tempo è in grado di modificare il decorso della Neuropatia Periferica Diabetica. Infatti, questo tipo di allenamento è in grado di aumentare la velocità di conduzione nervosa e contrastare la degenerazione del nervo stesso, probabilmente grazie ad un miglior controllo glicemico indotto dall’allenamento aerobico.
Tra le attività in grado di migliorare l’equilibrio e la forza muscolare negli anziani, il Tai Chi è sicuramente tra i più conosciuti. I movimenti lenti e controllati, con basso impatto articolare lo rendono sicuro anche nelle popolazioni più a rischio, compreso il diabetico con Neuropatia Periferica Diabetica. In oltre, la pratica viene spesso effettuata a piedi scalzi o con calzature sottili, aumentando gli stimoli che arrivano al sistema propriocettivo di fondamentale importanza per il mantenimento dell’equilibrio.

In conclusione, si può affermare che la pratica di esercizio fisico in soggetti diabetici con Neuropatia Periferica Diabetica porta benefici sia a livello patologico (miglioramento del quadro clinico) che delle complicanze (deficit di equilibrio). I protocolli dovrebbero essere multi-disciplinari includendo esercizi funzionali di rinforzo muscolare, aerobico, e d’equilibrio. Variare le attività può favorire anche l’aderenza all’esercizio, visto che il soggetto diabetico ha spesso alle spalle una storia di sedentarietà e scorretto stile di vita.

Bibliografia

Gu Yu et al. Are falls prevention programs effective at reducing the risk factors for falls in people with type-2 diabetes mellitus and peripheral neuropathy: A systematic review with narrative synthesis